IL CALIGOLA DI NEKROSIUS

La Repubblica
07.01.2011
Rodolfo de Giammarco

Preparatevi a tutto, stasera e domani al Festival Internazionale di Villa Adriana, per la prima europea del Caligula di Albert Camus con la regia eccezionale del lituano Eimuntas Nekrosius che qui dirige gli attori del Teatro Statale delle Nazioni di Mosca il cui leader, Yevgeny Mironov, incarna l' imperatore che insegue il fascino e lo scandalo dell' impossibile. Tre ore e mezza in russo con sottotitoli, e un' utopia di emozioni.

— Eimuntas Nekrosius, come è nata l' idea di questo Caligula?


— Il progetto è stato pensato 5-6 anni fa quando eravamo a Mosca per fare Il giardino dei ciliegi di Cechov. Caligula non è un testo tradizionale ma filosofico, e concede molte libertà sia al regista che agli attori. Ma resta un' opera difficile.

— C' è stato un suo intervento sul testo?

— Le parole e i pensieri di Camus sono molto profondi. Noi abbiamo usato molti mezzi espressivi,e solo quando il senso di alcune battute restava impenetrabile, abbiamo effettuato piccoli tagli. Strutturalmente la pièce c' è tutta.

— Qual è il concetto di assoluta libertà che cerca Caligola?

— Non c' è solo il principio-obiettivo della libertà, ma anche quello dell' onestà nei sentimenti e nell' uso delle parole, nel coraggio di accettare il mondo senza compromessi. E Caligola afferma che crede in un solo dio, lo stupido cuore umano.

— Si può verosimilmente accostare il lavoro di Camus all' Ubu roi di Jarry?

— Forse questi due testi hanno qualche radice in comune. Entrambi i protagonisti cercano di comprendere o cambiare l' impossibile, pur sapendo d' avere a che fare con l' impossibile. Dovrebbe un uomo sacrificare la vita per capire la ragione della vita, o dedicarsi alla normale esistenza della sua famiglia?..

— Come ha lavorato con gli attori moscoviti,e in specie con Yevgeny Mironov che qui è Caligola?

— Il periodo di prove è stato particolarmente fitto e sintetico, e non c'è stato tempo per esasperanti chiavi di lettura. Tutto bene, con la compagnia, di cui alcuni esponenti hanno già recitato con me. Mironov è un protagonista molto forte e sensibile.

— Lei, Nekrosius, a quale tipo di teatro, drammaturgia e regia è più interessato?

— Mi attraggono tutte le prospettive di un teatro che da ieri o da oggi cerchi di dire qualcosa di nuovo e di personale. Anche se in direzioni sbagliate.

— E come si misura con la percezione, l' ascolto, l' osservazione del pubblico italiano?

— Lo spettatore italiano esige grande responsabilità comunicativa. La vostra è gente che segue uno spettacolo con immenso istinto, e sente subito qualcosa di giusto o sbagliato.