IL CALIGULA DI NEKROSIUS A VILLA ADRIANA

Graziella Travaglini
07.03.2011
recensito.net

Ha debuttato, in anteprima europea, venerdì 1 luglio al Festival Internazionale di Villa Adriana di Tivoli, la pièce Caligula del regista lituano di Eimuntas Nekrosius. Due giorni di rappresentazioni nella suggestiva cornice della villa imperiale, location perfetta per raccontare la vita e la follia del terzo imperatore romano.

Caligula è uno spettacolo profondo e intenso che nasce dall'omonimo testo di Albert Camus e riesce a mantenerne intatta la poesia e l'immensa umanità. Sono parole splendide quelle dell'autore francese che restituiscono il dramma di un animo umano lacerato dalla sofferenza e dall'impossibilità di raggiungere la felicità.

Avere la luna è un sogno irrealizzabile, ma forse non lo è per un imperatore. Ottenere l'impossibile attraverso la ferocia, la disperazione e la crudeltà è l'intento di Caligola, un eroe romantico, malinconico e infelice, che finirà con i suoi capricci e le sue decisioni spietate per farsi odiare da tutti i patrizi fino a spingerli a una congiura contro di lui.

Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile delle Nazioni di Mosca, dove ha debuttato in questo anno. Il suo direttore artistico è Yevgeny Mironov, vera e propria star in Russia che sul palco interpreta Caligola. Insieme a lui ci sono attori russi di talento come Maria Mironova, Igor Gordin e Alexey Devotchenko.

La scenografia è costituita da semplici pannelli ondulati e grigi che formano scudi, troni e recinti. Un arco di trionfo dello stesso materiale domina la scena in cui ci sono anche samovar, lavabi, specchi, sassi, rami e bacinelle. I costumi, scuri e sobri, evocano la guerra e la carestia. Solo l'imperatore si distingue indossando, a volte, una lunga veste arancione, tutti gli altri si confondano nelle tristi tonalità del nero e del marrone.

Cesonia, amante e poi moglie di Caligola, ha un semplice vestito nero. I suoi capelli sono scoloriti e arruffati, triste annuncio di quella vecchiaia che non verrà mai, ma che sembra essere l'unica cosa capace di smuovere per qualche attimo la tenerezza dell'imperatore. Ma anche lei verrà distrutta dalla crudeltà di colui che tanto ama. Caligola segue solo la sua lucida ferocia e sarà proprio per questo che, infine, consentirà la congiura e la sua stessa morte.

Caligula è uno dei rari spettacoli in cui immagini e parole si amplificano a vicenda, è la rappresentazione di un prisma di umanità dove vittima e carnefice si riflettono l'una nella disperazione dell'altra.