RUSSIA: POTERE E CINEMA RIVEDONO LA STORIA

05.17.2010
blitzquotidiano.it

Burnt by the Sun 2. Exodus è il film russo più caro di tutti i tempi, è costato ben 55 milioni di dollari. L'autore dell'opera è Nikita Mikhalkov, il regista più famoso e meglio piazzato di Mosca. L'importanza della pellicola e il prestigio del realizzatore hanno portato in questi giorni Exodus a calpestare il celebre tappeto rosso di Cannes.

Il film, come indica il titolo, è un sequel, che racconta gli anni successivi a quelli di Burnt by the Sun. In quest'ultima opera, con la quale Mikhalkov ha ottenuto nel 1994 l'Oscar per il miglior film straniero, si dipinge il ritratto interno di una famiglia in apparenza idilliaca nella Mosca degli anni trenta. Il folle avvento del terrore staliniano sarà la tela di fondo su cui le relazioni della famiglia saranno indelebilmente segnate dalla storia come dai conflitti personali.

La famiglia di Mikhalkov non è molto dissimile da quella descritta nel suo film più famoso. L'alta borghesia russa che, all'arrivo della rivoluzione, si allineò con le posizione dei bolscevichi, riuscendo così a conservare parte dei suoi privilegi Nei lunghi anni del comunismo, il prestigio dei Mikhalkov non venne intaccato, semmai aumentò. Il padre del regista, poeta comela madre, è stato l'autore di tutte e tre le versioni dell'inno sovietico, compresa quella in lode di Stalin.

Il nuovo film di Mikhalkov si inserisce in un momento particolare della storia del gigante euro-asiatico. Proprio in questi giorni si stanno preparando le celebrazioni per il sessantacinquesimo anniversario della vittoria di Mosca sulla Germania nazista. Il film ha avuto tutto il sostegno immaginabile da parte del governo di Putin e Medvedev, i quali hanno perfino visitato il set durante le riprese. Con un non usuale spirito di collaborazione, l'FSB, nipotino del ben più celebre KGB, ha fornito a Mikhalkov documenti e archivi fino a poco tempo fa dichiarati top-secret. Il Ministro della Difesa ha aiutato il regista per le scene di battaglia. Poco prima del rilascio ufficiale in Russia, Exodus è stato proiettato in forma semi-privata nel palazzo del Cremlino, a pochi passi dall'ufficio presidenziale.

Malgrado il supporto governativo, Exodus è soggetto ad aspre critiche. Lo stile del film è un inedito per il regista, passato dal registro intimista e cecoviano di Burnt by the Sun ad un'opera che ricorda Salvate il soldato Ryan. Inoltre, i critici contestano lo strapotere di Mikhalkov, il quale gode di influenti appoggi nell'establishment moscovita e si definisce amico personale di Putin. Una petizione con cui si protesta contro la dominazione del cinema russo da parte di Mikhalkov sta circolando in questi giorni.

Dimitri Bykov, firma di un quotidiano di opposizione, ha scritto che "lo stile cinematografico dell'ultimo Mikhalkov è un riflesso estremamente fedele dell'era Putin, in cui le polemiche non hanno più senso". Ad accomunare l'arte del regista e lo spirito dei tempi ci sarebbero il cinismo, la dominazione dell'influenza personale, il declino della vita intellettuale, la messa in vendita di ogni valore, ecc.

Intanto, malgrado la febbricitante attenzione di media e politica, malgrado i dibatti su storia e cinematografia, nelle sale russe il film è attualmente battuto da Iron Man 2.